
Come riconosco luce led calda o fredda?
Avete presente la copertina dell’album “Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd?
Rappresenta il prisma di Newton.
Esso dimostra che la luce che noi percepiamo come bianca è in realtà composta da una miriade di colori, quello che viene definito lo spettro della luce visibile.
La luce, emessa dal sole e da molte sorgenti artificiali, non è altro che una miscela di radiazioni elettromagnetiche di lunghezza d'onda compresa tra i 400 nm e 700 nm.
Le differenti lunghezze d'onda vengono interpretate dal cervello come colori, che vanno dal rosso delle lunghezze d'onda maggiori (frequenze più basse) al violetto delle lunghezze d'onda minori (frequenze più alte).
La tonalità di bianco che noi vediamo dipende dalla distribuzione delle varie componenti.
Nel linguaggio comune la temperatura colore viene definita in base all’associazione con gli elementi della natura.
Ad esempio, il colore del fuoco, così come percepito dall’occhio umano, ha delle componenti sbilanciate verso il rosso, il giallo e l’arancione.
Le luci di queste tonalità di colore vengono di conseguenza identificate comunemente come calde.
Mentre elementi come il ghiaccio hanno componenti sbilanciate verso il blu, pertanto le luci di questa tonalità vengono comunemente definite fredde.
Perchè la temperatura colore viene misurata in gradi Kelvin? Cosa significano i numeri 3000K, 4000K, 6000K?
La temperatura colore della luce viene misurata utilizzando la Scala Kelvin.
Forse non sapevi che…
Il Kelvin è l’unità di misura fondamentale della temperatura nel Sistema Internazionale.
La scala Kelvin è maggiormente utilizzata in ambito scientifico in quanto si tratta di una scala termometrica assoluta, che non ha valori negativi.
Mentre per esempio la scala Celsius (°C) che usiamo comunemente, prende a riferimento lo 0 come temperatura a cui ghiaccia l’acqua e 100 la temperatura di ebollizione.
Lo zero assoluto della scala kelvin corrisponde a -273 °C
In che modo si associa una tonalità di luce a una "temperatura"?
In fisica, per stabilire una scala assoluta di valori, non si è preso come riferimento un metallo realmente esistente, ma un metallo teorico chiamato “corpo nero”. Questo corpo immaginario si immagina puro e in grado di assorbire luce (ed emetterla) senza rifletterla. In questo modo, la luce che esso emette dipende esclusivamente dalla temperatura (e non dalla riflessione).
Infatti, l’emissione di luce da parte di un metallo è una conseguenza al riscaldamento di esso; quando questo viene progressivamente riscaldato fino a diventare incandescente emette luce con diverse tonalità, che variano a seconda della temperatura a cui è esposto in quel momento.
Prendendo quindi come riferimento questo metallo detto “corpo nero”, se portato ad incandescenza mantenendo una temperatura bassa, la tonalità di luce che emetterebbe sarà giallo-arancio, mentre al raggiungimento di temperature più alte la luce diventerà prima più bianca, poi blu/azzurra, viola e ultravioletta.
Quindi, quei colori che noi percepiamo e identifichiamo come colori caldi, e che corrispondono a una luce “calda” ( cioè tendente al rosso) hanno in realtà una temperatura più bassa sulla scala Kelvin. Di conseguenza, una temperatura più alta corrisponde a una luce più fredda (cioè tendente al blu).
Conoscere questi valori è quindi necessario per poter scegliere il giusto prodotto per l’illuminazione degli ambienti.
Usando come esempio l’illuminazione led, il colore bianco di un led che ha una temperatura di colore tendente al rosso è quindi identificato come bianco caldo e non supera i 2700K/3000K, mentre il bianco freddo corrisponde ad una luce che tende al blu e può arrivare a 5000K/6000K-6500K. Il colore 4000K, invece, viene spesso associato ad un colore bianco neutro.
E’ interessante considerare che la temperatura colore del sole all'equatore è di circa 6000K e che essa cambia a seconda della latitudine: più ci si allontana dall'equatore, più la luce sarà calda.
Questo è il motivo per cui le luci calde sono utilizzate maggiormente nei paesi del nord Europa, mentre le luci fredde sono più comuni nei paesi situati più vicino all'equatore.
E’ una conseguenza della tipologia di luce naturale alla quale sono abituate le persone del luogo.
Come scegliere la giusta temperatura colore della luce?
Come abbiamo detto, per poter scegliere la giusta tonalità di luce, è necessario ricordare che i valori di misurazione della temperatura colore più bassi equivalgono a colori caldi. Viceversa, temperature più alte equivalgono ai colori cosiddetti freddi.
Di conseguenza, la scelta della temperatura di colore si adatta in base agli ambienti di applicazione o all'uso previsto, ma anche agli effetti che la temperatura della luce ha sulle persone, effetti strettamente legati al ciclo circadiano.
Per esempio, una luce calda con una temperatura di colore inferiore ai 3000K è riconosciuta come rilassante perché ricorda la luce all'alba o al tramonto quando il nostro corpo si prepara al riposo, è quindi ideale per creare un'atmosfera riposante e accogliente in ambienti come il salotto e le camere.
Le luci un più fredde, con una temperatura di colore superiore attorno ai 4000K, ci aiutano invece nella concentrazione perché associate alla tonalità di luce che si presenta nelle ore centrali della giornata, durante le quali il nostro corpo è più attivo.
Queste luci sono pertanto più adatte per ambienti di studio e lavoro in cui la produttività è importante.
Le luci molto fredde, superiori ai 5000K, esaltano ogni dettaglio dell’ambiente e vengono utilizzate solamente per applicazioni particolari
.
Per fare la scelta giusta e ottenere il risultato desiderato, in termini di illuminazione, sarà perciò necessario porsi alcune domande come ad esempio:
Che stanza vogliamo illuminare?
Quali attività svolgeremo nella stanza?
Che tipo di installazione preferiamo?
Vogliamo creare un’atmosfera particolare?
Esempi di applicazione delle varie temperature colore
Ora che hai avuto modo di capire come scegliere la temperatura colore adatta, ti proponiamo alcuni consigli per l’ applicazione in base agli ambienti oppure all’utilizzo.
Luce Calda 2700K/3000K: Illuminazione rilassante adatta a salotto, camera da letto, stanze d’albergo, ristoranti.
Luce Neutra 4000K: Ambienti di studio e di lavoro, uffici commerciali e negozi.
In casa è adatta agli ambienti più dinamici come cucina e bagno.
Luce Fredda 5000K/6000K: Ospedali, Laboratori, Magazzini e Garage.
Nelle abitazioni viene utilizzata spesso più a scopo decorativo che di illuminazione vera e propria.
Cosa posso fare se ho bisogno di una temperatura colore diversa durante la giornata?
Facciamo un esempio pratico partendo dalle domande che abbiamo visto precedentemente.
Vuoi riprogettare l’illuminazione del salotto.
In salotto hai la tua scrivania per l’ Home Office, quindi di giorno ci lavori, però la sera vuoi rilassarti sul divano leggendo un libro.
Vorresti delle strisce led applicate alle velette sul soffitto.
Hai bisogno di un’illuminazione che aiuti la produttività, però la sera vuoi immergerti in un’atmosfera rilassante.
In base a queste risposte, è consigliato l’utilizzo di un bianco neutro (4000K) per favorire la concentrazione durante il giorno e un bianco caldo (2700K-3000K) per rilassarsi la sera.
Per poter ottenere questo risultato possiamo utilizzare le strisce led Bianco Dinamico, che consentono di regolare la temperatura calore dal bianco caldo al bianco freddo utilizzando un controller.
Le strisce led bianco dinamico (tunable white) permettono di cambiare la temperatura colore in base alle attività che si vogliono svolgere in un determinato momento, ma possono essere utilizzate anche per seguire il ciclo circadiano, andando a variare la temperatura colore durante la giornata, in modo da riprodurre in ambiente interno la stessa illuminazione che si avrebbe con la luce naturale.



Ora che hai capito come riconoscere se una luce led è calda o fredda, hai scoperto come si interpreta la Scala Kelvin e cosa significano i valori 2700K, 3000K, 4000K e 5000K.
Come scegliere la giusta temperatura colore in base all’ambiente da illuminare e all’utilizzo.
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